Al Milan serve Kakà, o a Kakà serve il Milan?
2 min read
Lo volevano presumbilmente tutti: dall’Inter all’Arsenal, passando per i Los Angeles Galaxy. Kakà però ha firmato un biennale con il Milan: ma chi ci ha guadagnato veramente?
Nel giorno in cui il brasiliano viene presentato a Milanello, bisogna giocoforza analizzare le parole della conferenza stampa. “Il ritorno di Kakà è legato alla partenza di Boateng. Abbandonando il 4-3-3 abbiamo deciso di tornare al trequartista ed è arrivato Ricky“: scopriamo poi che Berlusconi ha chiamato molte volte Galliani per sapere se la trattativa per Kakà fosse terminata positivamente; è in dubbio che il parere del patron valga molto, e per questo riportiamo anche le parole di Boateng alla Bild: “Prima della mia partenza mi ha chiamato il presidente Silvio Berlusconi. Voleva sentire di nuovo, direttamente da me, che avevo intenzione di lasciare il Milan“. Berlusconi, intuiamo noi, non è così convinto del cambio Boateng per Kakà: forse solo sul piano tecnico, perchè mediaticamente ha vinto eccome.
Kakà ha detto: “Il Real aveva altre idee, nuovi giocatori, riportare giovani in prima squadra“. Non è lo stesso progetto del Milan? Diciamo che al Milan serve Kakà, visto che Honda arriverà solo (forse) a gennaio (e non sarà arruolabile in Champions League, se il Milan passerà il turno e se il giapponese giocherà anche solo un minuto con il CSKA Mosca), Saponara ha la pubalgia e Allegri vuole giocare, d’ora in poi, col trequartista.
Ma Kakà farà il trequartista? A Madrid era un funambolo che si muoveva tra la parte centrale dell’attacco e l’ala: ora non ha più il fiato per fare tanti chilometri in campo, e forse nemmeno la voglia. Le sue galoppate però sono state sempre il marchio di fabbrica del brasiliano: senza quelle, cosa porterebbe in più ai rossoneri?
Come seconda punta? Non avrebbe senso: il Milan ha Robinho, El Shaarawy e Niang, e da quel punto di vista sembra saturo; di certo Allegri ha guadagnato un ottimo tiratore dalla distanza, un buon assist man e un uomo di spogliatoio: a fronte di tutto ciò, perchè non provarlo come regista? Questa soluzione era stata già avanzata in qualche salotto televisivo: ad Allegri la decisione.
Dopo queste brevi pensieri, questa è la nostra conclusione: serve più il Milan a Kakà, che Kakà al Milan. Ecco i motivi:
– Il Mondiale 2014 è l’anno prossimo, e Kakà deve trovare continuità in campo per sperare in una convocazione
– Più visibilità in campo, vuol dire più sponsor, che a Madrid difficilmente avrebbe ottenuto, vista l’abbondanza di star
– Al Milan sarà osannato ogni domenica, e questo sarà basilare per il suo equilibrio emotivo e fisico
– Per finire, grazie al Milan ha trovato un accordo per finire la sua carriera in America, dove tornerà a percepire quegli stipendi da record che, è bene dirlo, sono stati sempre il suo obbiettivo non molto nascosto
…sperando che torni il Kakà di una volta!
http://www.youtube.com/watch?v=kyBLBpVx190