Calcio Gaelico – Daniela Scalia e Luca Tramontin ci raccontano la giornata di Rovigo
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Sport in Condotta.it si conferma attivissima sul gaelico: ecco altri due resoconti importanti sulla giornata.
La 2 giorni di Calcio Gaelico a Rovigo, che abbiamo documentato già con i risultati (clicca qui) ed il resoconto di Raffaello Franco (clicca qui per leggere), si arricchisce con altre testimonianze importanti sulla 4° tappa del Torneo Regionale Italo-Svizzero 2013.
Sport in Condotta.it vi fornisce il racconto di Daniela Scalia (che abbiamo intervistato in passato sull’argomento di Football Orules, clicca qui) e Luca Tramontin.
Questo il commento della Scalia: “Il GAA? Nella mia Top3 insieme a cricket e orules. Sicuramente il football gaelico entra nei primi 3 posti per divertimento, parlo ovviamente dei miei gusti. E’ il parente più stretto dell’Orules, il football australiano che gioco regolarmente, ma non è questo l’unico motivo per cui ho voluto provarlo, ho dei legami personali con l’Irlanda, Luca (Tramontin) me ne ha sempre parlato e l’organizzazione è stata ottima e assolutamente allineata con il nostro spirito e la linea dell’Orules che si chiama “Respect or Leave”.
Anni fa Eurosport aveva trasmesso tre partite, ma curiosamente aveva assegnato le prime due ad un collega che -onestissimo- aveva ammesso di non conoscere per niente il GAA oltre wikipedia.
La terza l’hanno commentata Luca e Gianluca (Veneziano), mi sono appassionata, da quella volta resto convinta che ben commentato e spiegato il Calcio gaelico potrebbe essere un grande prodotto televisivo, certo, va spiegato con cura e umiltà.
Spero nascano delle squadre femminili, farò il possibile per giocare ancora e per far vedere il GAA in televisione”.
Ecco, invece, il racconto di Tramontin: “Era ora, seguo il GAA da decenni e non ero mai riuscito a fare mezzo calcio, ho visto anche qualche partita dal vivo, Donegal County Mayo del 2012 la so a memoria.
E’ stata la mia prima volta in assoluto con un pallone rotondo e si ripetera presto nonostante le distanze e i tempi.
Sabato ho giocato al “Battaglini” dopo tanto tempo, nel campo dove ero stato espulso da bambino terribile, giustamente e proficuamente, contro la Lotario Monti. A bordo campo ho incontrato Lello Salvan che mi aveva preso sottobraccio quel giorno per dirmi che avevo il viso da buono e che non dovevo fare certe idiozie da strada. Catartico.
Decenni dopo con il Casale al Battaglini ci siamo giocati una salvezza da svenimento, con mio fratello nel Rovigo, drop all’ultimo secondo e Dino, un nostro dirigente – appunto- svenuto in tribuna e ricoverato.
Una catena di simboli incastrati in una giornata indimenticabile, tutto il vecchio e il meglio del nuovo, a partire dall’organizzazione di Raffaello e il rispetto per gli avversari, fino allla bellezza del baccano finale.
Ho passato qualche ora con Stefano Bettarello, non lo vedevo da tempo e mi mancava, mi sono portato a casa un pallone per provare i Solo in redazione, romperò qualche computer ma nessuno avrà coraggio di dirmi niente, voglio mettermi in riga per quando tornerò ad allenarmi con i Rovigot”.