CALCIO GAELICO – L’arbitro Zago soddisfatto dell’esperienza parigina
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Spesso sentiamo dire che un arbitro è bravo quando nessuno si accorge di lui, quando insomma non si comporta da protagonista perché gli unici protagonisti dello spettacolo sportivo devono sempre e comunque essere gli atleti in campo.
L’arbitro dovrebbe essere solo un giudice imparziale al di sopra delle parti, profondo conoscitore del regolamento, umile se possibile, e se serve, pronto a riconoscere anche gli errori.
Questa la teoria. In pratica invece tutti i giorni abbiamo davanti esempi, soprattutto nel mondo del calcio, di direttori di gara che amano essere protagonisti e questo non fa certo bene allo sport, anzi! Certi comportamenti accendono gli animi e scatenano le polemiche.
Fortunatamente non tutti gli arbitri sono così ed oggi raccontiamo l’esperienza del rodigino Lorenzo Zago, il primo arbitro italiano ad essere chiamato ad arbitrare in un importante torneo di football gaelico al di fuori del nostro Paese. Per Zago, diventato arbitro nel corso organizzato dal board della Gaelic Athletic Association europea all’Hotel Villa Regina Margherita di Rovigo alla fine dello scorso mese di Aprile, il torneo parigino è stato un importantissimo banco di prova.
All’ombra della Tour Eiffel, sabato scorso, si sono incontrate infatti alcune tra le migliori squadre continentali. Nel torneo maschile erano iscritte le formazioni di Parigi, Clermont, Lorient, Zurigo, Liffre, Belgio (a Parigi con 2 team), Tolosa, Lione, Francoforte, Copenaghen e Rennes. In quello femminile da registrare la presenza del team del Belgio, sempre con due formazioni, Monaco di Baviera, Zurigo, Parigi, con due squadre, Rennes ed il team Olanda.
“Per me è stata un’esperienza unica ed incredibile – racconta un ancora emozionato Zago al suo rientro a Rovigo – ero alla mia prima vera uscita come arbitro internazionale e quello che, su tutto, mi ha impressionato sopra ogni altra cosa in positivo, é di come all’estero, nell’ambiente degli sport gaelici, sia conosciuta la città di Rovigo e come venga unanimemente riconosciuta come un faro per lo sviluppo degli sport tradizionali irlandesi in Italia”.
Il torneo di Parigi, ultima tappa prima delle finali di Athlone, in Irlanda, del prossimo ottobre, ha tenuto impegnati per tutto il sabato le squadre che si sono sfidate, senza soluzione di continuità, negli impianti sportivi de la “Courneuve” contemporaneamente su quattro campi. Giornata tipicamente tardo autunnale, piuttosto fredda e molto piovosa, ha messo a dura prova la tenuta atletica delle squadre e dei sei direttori di gara.
“Solo io – chiosa l’arbitro rodigino – ho diretto la bellezza di 9 incontri tra il torneo maschile e quello femminile”.
Un impegno da maratoneta se si pensa che tutti gli incontri avevano la durata di 30 minuti! Un impegno nel quale conta la preparazione atletica ma anche la tenuta psicologica in un ruolo dove la concentrazione può fare la differenza. Alla fine il fischietto rodigino chiude la trasferta francese con un grosso bagaglio d’esperienza in più ed un bilancio più che positivo.
“L’impressione che ho avuto – continua Zago – è che ci sia stata, com’è giusto che sia per una matricola, una forte attenzione nei miei confronti da parte di Mr. Tom McGrath (il designatore della Gaa Europe, ndr). Dei sei arbitri impegnati nel torneo – continua – ero quello con meno esperienza eppure, partita dopo partita, sono riuscito ad acquisire sempre più sicurezza tanto che ho chiuso il torneo arbitrando la finale maschile della Poul B e la semifinale del torneo maschile tra i campioni d’Europa in carica del Belgio “A” (poi vincitori del torneo parigino nella finale con Zurigo, ndr) ed i padroni di casa del Paris Gaels”.
Bilancio insomma decisamente positivo per il nostro Zago. Lo testimoniano le attestazioni di stima ricevute un po’ da tutte le parti a fine torneo dove tecnici e giocatori, che mai avevano avuto a che fare con un direttore di gara italiano, non si sono risparmiati in complimenti per come il nostro fischietto abbia saputo gestire anche le situazioni più critiche: “Il massimo della soddisfazione però – chiude Lorenzo Zago – è stato quando durante la cena di gala a conclusione del torneo, mi hanno presentato l’ambasciatore d’Irlanda in Francia, Mr. Roy Montgomery, che presente in tribuna nel corso della competizione ha voluto anche lui congratularsi incoraggiandomi a perseguire questa nuova strada”.
Una strada che, ce lo auguriamo, porterà il fischietto polesano Lorenzo Zago ed i suoi colleghi Furlan, Grego, Raimondi e Rasi davvero molto lontano.