Forza e coraggio: Gianluca Signorini

Sono passati esattamente vent’anni oggi dalla scomparsa prematura di Gianluca Signorini, ex calciatore tra le altre di Pisa, Parma, Roma e Genoa. Un uomo che ha fatto della FORZA e del CORAGGIO il dono più bello lasciato su questa terra.

Roccioso difensore ma corretto, persona decisa ma leale: quando Franco Scoglio fu ingaggiato come nuovo allenatore del Genoa in Serie B nell’estate 1988, chiese e pretese dal presidente rossoblù Aldo Spinelli l’acquisto di Signorini dalla Roma.

“Presidente, con lui andiamo in Serie A facendo 50 punti. Sono disposto anche a ridurmi l’ingaggio pur di averlo”. Tempo dopo lo stesso Spinelli raccontò: “Scoglio non mi dava tregua, telefonava a casa mia e ne parlava anche con mia moglie. Ho rischiato il divorzio! Mi son dovuto quasi inginocchiare col presidente Viola per farmelo avere”.

Ma alla fine ne valse la pena, perchè quel Genoa fu promosso addirittura con 51 punti e Signorini divenne un totem della difesa. Col Professor Scoglio si creò un legame immenso.

Anche quando le strade col tecnico di Canneto di Lipari si separarono, il difensore toscano continuò la sua epopea col Vecchio Grifone essendo uno dei protagonisti in Coppa UEFA con la squadra del nuovo tecnico Osvaldo Bagnoli.

Gianluca Signorini lasciò il Genoa dopo la dolorosa retrocessione del giugno 1995, sconfitto nello spareggio salvezza contro il Padova ai calci di rigore.

Quando fu colpito dalla maledetta SLA, continuò imperterrito a lottare come quando era in campo. Il mondo del calcio si strinse a lui quando fu organizzata una partita in suo onore e per finanziare la ricerca proprio nel suo “Ferraris”, proprio con Franco Scoglio a dirigere dalla panchina.

I brividi percorsero la schiena di molti, la Gradinata Nord (la SUA Gradinata Nord) lo omaggiò con infinito amore.

Si spense, esausto dalla lotta, il 6 novembre 2002: quel numero 6, che da allora al Genoa nessuno ha più indossato in suo onore.