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Interviste – Max Bonassi, lo skater milanese dalla passione infinita

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Il mondo dello skate a Sport in Condotta.it con uno dei principali protagonisti del panorama sportivo lombardo.

 

Max Bonassi rappresenta l’icona dello skater, sempre stato tra i protagonisti del consueto appuntamento lombardo con “Un Tranquillo Weekend da Paura“, che dal 13 al 15 settembre prenderà il via in quel di Usmate Velate (MB).

Cominciamo giustamente dalla origini: quando hai cominciato?
“Vado in skate dal 1979 ossia da quando avevo 16 anni. A quel tempo lo skateboard era solo spingersi in giro sui marciapiedi e le gare erano solo di slalom, downhill, freestyle e salto in alto. All’estero le istituzioni avevano costruito skatepark e in certe nazioni si era creata una solida base, mentre in Italia no e così lo skateboard sarebbe finito se non fosse stato per uno sparuto gruppo di skaters sparsi per la penisola che tra l’81 e l’85 cominciarono a costruirsi delle rampe in legno, autofinanziate e spesso abusive. Le prime sono state a Genova, Torino, Roma, Milano, Monza, poi Verona, Bologna e poi Ravenna, Viareggio e via via altre. Ad un certo punto era come un virus che si sviluppava e andava a contagiare le zone più impervie, ma senza l’aiuto dei media o di internet, solo passaparola e fanzine autoprodotte. Poi nell’87-88 nacquero i primi giornali, le prime gare importanti e tutto re-iniziò come dieci anni prima ma con più forza e più esperienza da parte dei praticanti.” 

A Milano dove ti allenavi?
“Per strada o nei centri sociali occupati, che erano gli unici spazi pubblici coperti in cui si poteva costruire qualcosa, fare eventi senza troppa burocrazia. Nel 1985, io e un gruppetto di amici, abbiamo costruito una rampa vert in legno all’interno del parco dell’autodromo di Monza. Era la prima struttura degna di questo nome in tutta la regione, durante la settimana ci andavo appena uscito dal lavoro, dalle cinque del pomeriggio fino a sera. Nei weekend veniva gente da fuori e i fine settimana si trascorrevano nel parco. Tutt’ora lo skate gode di buona salute grazie al contributo di coloro che non seguono gli alti e bassi delle mode e sono rimasti fedeli a questa disciplina costruendo per conto proprio skatepark, fondando giornali e associazioni”. skate_bonassi

Proprio 10 anni fa hai festeggiato i 40 anni regalandoti una rampa vicino casa tua, e quest’anno festeggerai i 50 anni regalandoti il raddoppio di quella stessa rampa.
“L’abbiamo inaugurata a Usmate 10 anni fa e la mia più grande soddisfazione è vedere il foltissimo gruppo di giovani appassionati che si è creato. E’stato il frutto di un lavoro di un anno insieme ad un gruppo di amici e al Progetto Spazio Giovani che ha ottenuto uno spazio dal Comune. Era larga 12 metri e alta fino a due metri e mezzo quest’anno diventerà 21mt con oltre 3,1mt d’altezza.Dopo aver fatto la rampa abbiamo costituto un’associazione che si occupa di gestirla e di organizzare eventi e corsi di skate, oltre all’organizzazione di quello che é diventato l’evento più importante dell’anno ossia la tre giorni di skateboard e musica chiamata “Un Tranquillo Weekend Da Paura”, che quest’anno si svolgerà dal 13 al 15 settembre. E non é tutto: 5 anni fa negli uffici della società in cui lavoro abbiamo costruito una bowl in legno che é diventata un punto d’incontro importante per tutti gli skaters durante i mesi invernali. Questa bowl é all’interno di una struttura talmente particolare da aver vinto un concorso internazionale di design e architettura ed è quindi molto conosciuta anche al di fuori del mondo skate”. 

Oggi si prediligono modalità come lo street e la rampa: Max Bonassi come se la cava tutt’oggi?
“Lo street é una specialità nata a fine anni ’80 che unisce l’abilità di sfrecciare in velocità sfruttando gli ostacoli urbani, richiede tanto allenamento e un fisico giovane ed elastico. Già vent’anni fa ero un po’ oltre come età per sopportare le botte e le escoriazioni quotidiane legate alla pratica di questa specialità, figuratevi adesso. In rampa se ci vai con la testa e con le dovute protezioni riesci a divertirti senza troppi incidenti.” 

Quanto ha influenzato lo skateboard nella cultura occidentale?
“Lo skateboard é uno sport che viene dalla strada, che per anni é stato nascosto e vietato, per cui chi lo praticava ha dovuto confrontarsi con le varie problematiche e i vari pericoli della strada, convivendo con le altre culture di strada. Ma una volta che lo skateboard diventa un fenomeno di massa, lo diventa per forza anche commerciale e si porta dietro il suo bagaglio di cultura ed esperienze, legate alla sua storia. L’hip hop. il punkrock e l’hardcore, sono tutti mondi e culture che hanno preso e dato molto allo skateboard, pensate solo al fatto che da quel magma di culture è nato lo streetwear che ha influenzato il nostro modo di vestire di tutti i giorni.” 

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