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LA VOCE DELLA PASSIONE

Sette in condotta: Paolo Montero

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Questo picchiava duro! Eppure, per anni, è stato uno dei migliori difensori d’Europa: Paolo Montero nasce in Uruguay nel 1971, e muove i primi passi nel calcio professionistico col Penarol.

Nel 1992 arriva in Italia, nell’Atalanta di Lippi, il quale per le prime uscite si ostina a farlo giocare da terzino. Montero si ribella: “O gioco centrale, o vado in tribuna!“; verrà spostato nel ruolo che preferiva, riuscendo a portare i bergamaschi a un solo punto dalla qualificazione alla coppa UEFA. Lippi però lascia, e al suo posto arriva Guidolin: Pablo collezione una miriade di cartellini rossi, e l’Atalanta retrocede.

I tifosi chiedono la sua cessione, lui però chiede di rimanere e viene accontentato, grazie anche ai pareri favorevoli di mister Mondonico. Le grandi prestazioni lo portano alla Juventus dopo 4 anni in nerazzurro: nel 1996 riabbraccia Lippi, col quale vincerà 4 Scudetti, 3 Supercoppe Italiane e 1 Europea, 1 coppa Intercontinentale e 1 Intertoto.

Ecco però alcuni retroscena sulla sua fantastica carriera. Amicissimo di Mark Juliano, con lui Montero passava le migliori serate tra Milano e Forte dei Marmi: un anno, con Ancelotti allenatore, si presentò ubriaco alla mattinata di presentazione della squadra, venendo così escluso e multato. Tra i suoi migliori amici, c’erano addirittura due ultras del Torino: “I miei amici me li scelgo io!“.

Ma veniamo agli episodi “migliori”: il pugno a Di Biagio in un Inter – Juventus del 2000, per il quale verrà soprannominato Pigna.

Vogliamo parlare del fallaccio su Totti, durante quel 4-0 famoso per il gesto del Pupone con le quattro dita!?

Finiamo con un episodio, purtroppo non ripreso dalle telecamere: Montero che picchia un fotografo del Vicenza, reo di aver scattato una foto a Di Livio dolorante a bordo campo. “Quel fotografo non doveva essere lì. Ho visto un compagno in difficoltà e sono intervenuto: mi è sembrato normale farlo“.

Montero ha sempre dichiarato di non essersi pentito per ogni malefatta combinata nella sua carriera: lui sì che era tosto!

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