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Sette in condotta: Roy Keane

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Inizia oggi una rubrica che accompagnerà i lettori di SportInCondotta per molto tempo: con Sette in condotta avremo un focus sui giocatori più cattivi della storia del calcio, quelli che hanno saputo coniugare un grande talento coi piedi, con un carattere diciamo “fumantino”.

Non potevamo che cominciare con forse il più talentuoso bad guy che i campi d’Europa abbiano mai visto: Roy Keane. Irlandese, classe 1971, dopo tre anni vissuti intensamente al Nottingham Forest (ben 22 cartellini rossi!), nel 1993 Roy si affaccia al grande calcio, passando al Manchester United; qui colleziona 323 presenze, siglando 33 reti.

Il ruolo di Keane era di mediano davanti alla difesa: grande recupera palloni, l’irlandese dava anche un apporto tecnico allo United, grazie ai suoi passaggi precisi; il centrocampo, con lui Scholes e Giggs, è stato per anni uno dei più forti d’Inghilterra: Ferguson, per anni, ha cercato per il mondo dei degni sostituti per i primi due, non riuscendo mai però a trovare calciatori che replicassero le loro formidabili prestazioni.

Recordman di espulsioni nella Premier League (13), Keane è diventato famoso per molti suoi litigi dentro e fuori dal campo; memorabili i faccia a faccia con Patrick Vieira (Arsenal, qui sotto il video), o la quasi rissa con Alan Shearer (4 suoi compagni di squadra lo fermarono a fatica): si dice addirittura che Sir Alex avesse paura di lui, e per questo era soprannominato Capitan Psycho.

Ma veniamo ai tre episodi per cui Roy è diventato famoso in tutto il mondo. Nel 1992, in una partita di campionato, a seguito di un’ammonizione a suo avviso immeritata, disse all’arbitro: “Tua moglie è più gentile con me“. Prese 11 giornate di squalifica!

Nel 1997, il norvegese Alf-Inge Haaland (Leeds United) effetua un tackle rovinoso su Keane, il quale si rompe il legamento crociato: Haaland però non ci sta, e con l’irlandese a terra dolorante, gli urla di non simulare; tre anni e mezzo dopo i due si rivedono: Keane interviene duramente sull’avversario, provocandogli un serio infortunio al ginocchio destro. Haaland, dopo quell’infortunio, terminerà la carriera, dichiarando però che la fine è dovuta ad un problema all’altra gamba: verità, o a parlare era l’orgoglio?
Sta di fatto che Keane, per quell’entrata, scontò 5 giornate di squalifica; ecco le sue parole sull’accaduto: “Avevo aspettato abbastanza. L’ho colpito dannatamente forte. La palla era là (credo). Beccati questo stronzo. E non provare mai più a ghignarmi in faccia che sto simulando un infortunio“.

Con la Nazionale ottiene 67 presenze e 9 gol: perde però l’occasione della vita, ovvero i Mondiali del 2002, per alcune critiche aspre al tecnico Mick McCarthy. Termina la carriera nel Celtic Glasgow (2006), vincendo campionato e coppa di lega.

Da allenatore (Sunderland e Ipswich Town) ottiene solo fallimenti; difficile però ripetere le vittorie ottenute da calciatore: 7 campionati, 4 coppe d’Inghilterra, 4 Community Shield, 1 Champions League, 1 coppa Intercontinentale.

 

 

Se mettessi Roy Keane come rappresentante del Manchester United in uno scontro uno a uno, vinceremmo il derby, la Premier, una gara di barche e qualsiasi altra competizione. Possiede qualcosa di incredibile“. Sir Alex Ferguson

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