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LA VOCE DELLA PASSIONE

SURVIVOR SERIE A – I piccioni di Marassi

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Oggi io e Mr. Gallo ci sentiamo un po’ come Garcia e Benitez perché vista la sconfitta di ieri sera contro la fortissima SantaRosalia, il distacco è diventato quasi insormontabile e a 10 giornate dalla fine siamo a 12 punti dai primi e una partita da recuperare.

Non ci saranno play-off e, come in Serie A, ci sarà un solo vincitore che, con ogni probabilità, sarà la SantaRosalia team, una squadra di rumeni forti fisicamente e tutti con un passato sicuro da giocatori di calcio (di solito quando guardo i Survivor giocare mi piacerebbe entrare per dar loro una mano ma in questo caso credo che avrei avuto molte difficoltà anche io).

Abbiamo però ancora la Coppa Italia Uisp per sperare di vincere qualcosa e ci giocheremo tutte le partite con il massimo impegno e con un Mustafa in più.

Talento puro arrivato una settimana fa da Trapani senza scarpe: ma per uno bravo così un paio di scarpe salta sempre fuori dal cilindro di Roberto Arena (Presidente dell’associazione Yves Housson).

La partita è stata bellissima e molto ben giocata da tutte e due le squadre, noi abbiamo creato di più come occasioni e il predominio del gioco è sempre stato a nostro favore, ma tre gol sbagliati contro i rumeni sono troppi e un calcio d’ angolo ci è stato fatale: stacco di testa del numero 5 (190cm) e gol. benatia-roma

Il modulo che stiamo utilizzando sta dando grandi frutti e assomiglia molto alla soluzione che Garcia sta usando alla Roma, con due esterni veloci come fulmini e con dei difensori centrali che riescono ad essere aggressivi sia nella loro metà campo, che nella meta’ campo avversaria.

Ho un debole per Benatia e Castan che quest’anno sono tra i migliori difensori della stagione, e per Dodò che mentre seguivo il ritiro della Roma quest’estate, era il preferito di mia figlia.

Giocatore che quando si abituerà al calcio italiano e alle pagelle del “La Gazzetta dello Sport” diventerà fortissimo.

I due campionati stanno andando nella stessa direzione con le due capoliste, SantaRosalia e Juventus, che sembrano dominare come il Bayern in Germania ma, mentre nella UISP Torino non ci saranno i Play-off, in Serie A ci sono ancora tre verdetti da completare :

-il secondo posto per evitare i preliminari di Champions League 2014/2015.

-l’Europa League con la sola Lazio ad inseguire il Parma (dal momento che la Fiorentina è già in europa essendo in finale di Coppa Italia).

-la zona retrocessione che sembra avere oramai 5/6 squadre in lotta per non entrare nei tre posti più brutti della classifica.

Insomma le partite interessanti non sono ancora finite e abbiamo ancora delle sfide epiche da seguire, in Europa ed in Italia, dove mi aspetto grandi cose e sorprese nella zona retrocessione in cui tutti possono salvarsi e tutti possono retrocedere.

Questo sta dando una forte incertezza a chi gestisce i club e noto che alla fine si cerca di riportare a casa gli allenatori che hanno costruito queste squadre e che le possono plasmare conoscendo pregi e difetti di ogni risorsa umana.

eusebio-di-francesco  Faccio l’esempio di Eusebio Di Francesco, che il Sassuolo ha richiamato per poter lottare per non retrocedere perché è lui il tecnico che rappresenta di più questa squadra ed è soltanto lui quello che può toccare le corde giuste all’interno di uno spogliatoio che,  nonostante sia cambiato molto nel mese di gennaio, vede ancora protagonisti i “vecch “ del gruppo, quelli che lo hanno portato in Serie A.

Non si deve sottovalutare mai la carica che possono dare ad una squadra i ricordi di una vittoria.

Il ritorno di Di Francesco ha rinvigorito e riportato in superficie queste emozioni, e quindi chi dava il Sassuolo per spacciato si dovrà mangiare ancora qualche centimetro di unghie prima di vedere la scritta “the end”.

Questo vale anche per i Survivor coi quali ci prepareremo ad una primavera intensa in vista della coppa Uisp.

Mr Gallo ed io dovremo lavorare molto e continuare a dare fiducia a questi ragazzi che dopo le sconfitte sono sempre pieni di dubbi.

Noi li aiutiamo durante gli  allenamenti a trovare la strada per migliorare, anche un semplice gesto tecnico e loro ci ricambiano con degli occhioni pieni di gratitudine perché scoprono che il lavoro e l’impegno servono proprio a raggiungere traguardi che non si immaginavano nemmeno di poter  inseguire.

Oggi loro li inseguono  a volte li raggiungono, e se non ci riescono saranno comunque vincitori perché insieme a noi hanno una possibilità di sentirsi parte di qualcosa di speciale.

Questa è l’emozione che le squadre in campo devono trasmettere ai propri sostenitori creando la giusta chimica tra le aspettative del pubblico e il reale impegno dimostrato nei 90 minuti, al di la’ del risultato.

Proprio come domenica ha fatto il Genoa di Gasperini che ha trasformato in “Grifoni” persino quei fastidiosi piccioni che a volte occupano il prato di Marassi.

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