SURVIVOR SERIE A – Il futuro autosufficiente
3 min read
Questa settimana non sono riuscito a seguire bene la giornata di campionato, ho seguito in modo sporadico Milan – Napoli ed ho seguito con attenzione Hellas Verona – Juventus, mi sono dedicato a queste partite in quanto il Milan e il Napoli mi sembravano in un momento simile per cui mi aspettavo un match equilibrato (…errore), mentre dall’Hellas mi aspettavo grandi cose e la “sorpresa” del campionato mi sembrava proprio il miglior test per una Juventus senza ne rivali ne paure.
Inizierò dall’Hellas ,che mi pare sia la prima tra le sorprese di questa stagione, ha una posizione di classifica che imbarazza Mandorlini quando gli si chiede dove voglia arrivare a fine stagione ma che non si imbarazzerebbe in via Cappello sotto il balcone di Giulietta a cantare una bella serenata a TONI, ITURBE e ROMULO tre tipi che incamerano il top delle caratteristiche fisiche del calciatore moderno FORZA, VELOCITÀ e RESISTENZA.
Dal punto di vista tattico non mi sembra ci sia stata storia, la Juventus rimane la squadra meglio preparata ad affrontare le partite per dominarle e la faccia di Mandorlini durante i primi 45’ era eloquente ma oltre l’estetica, evidentemente, dentro al petto dei giocatori dell’Hellas c’è un cuore che batte sia per portare ossigeno ai muscoli sia per teletrasportare emozioni dal terreno di gioco agli spalti. (i tifosi si sentivano forte anche dalla tv ).
Per cui con la forza di chi non ha più nulla da perdere gioca un secondo tempo azzannando la Juve e rischiando il tutto per tutto riuscendo a sorprendere la squadra di Conte, il quale oggi avrà mostrato le sue occhiaie come un Clamidosauro mostra il suo Clamide per spaventare i suoi avversari.
Il Milan a Napoli è partito forte ma i suoi equilibri tattici si sono dimostrati ancora precari concedendo molte occasioni ad un Napoli che in casa ha sicuramente qualcosa in più.
Io apprezzo il lavoro di Seedorf, non lo invidio, ma lo apprezzo perché sta cercando di portare qualcosa di più di quello che siamo abituati a vedere a Milano quest’anno: il gusto del rischio che, se da un lato ci fa divertire con partite ricche di azioni pericolose e capovolgimenti di fronte adatti a cuori solidi, dall’altro non sempre riesce a portare a casa il risultato pieno finendo per subire qualche gol di troppo.
Io come sempre sono un positivo e credo che se saprà insistere sugli equilibri non faticherà a trovare la giusta collocazione dei giocatori in campo e la giusta posizione di classifica!
I SURVIVOR? Vi chiederete cosa hanno fatto? Oggi c’è stata la partita di Coppa
Ore 23:54, rientrato ora da una bella vittoria per 4-1 nella 4° giornata della Coppa UISP Torino contro i PUNTO UNO.
Partita che aveva un motivo in più per essere importante, i due allenatori sono due icone del settore giovanile torinese: mister Gallo per i Survivor e mister Massagrande, ex allenatore del settore giovanile del Torino.
Vittoria per me e mister Gallo, ma onore agli sconfitti.
Altra bellissima emozione vissuta questa sera è stata quella di essere protagonista dei cambi dopo l’espulsione di mister Gallo, e di aver inserito ABBAS negli ultimi 10 minuti.
Chi è Abbas? E’ un ragazzo afghano che sta cercando di inserirsi nel mondo del lavoro attraverso una borsa studio-lavoro nella quale sta perfezionando le sue qualità di cuoco.
Abbas ha girato più di 20 paesi dopo aver lasciato l’Afghanistan insieme ai sui due fratellini, ed in tutti ha cercato di trovare il suo spazio cucinando: ora speriamo che attraverso l associazione, e questa piccola opportunità, trovi la strada per riunirsi con i suoi fratelli.
Questo è solo uno dei progetti della nostra associazione che però a mire più moderne per operare nel mondo dell’integrazione, e cioè quella di potersi autosostenere attraverso un’impresa sociale che si occuperà di manutenzione e pulizie di condomini che dovrebbe permettere ad alcuni ragazzi di lavorare e di utilizzare parte di questi utili per la gestione della squadra che rimane la discriminante nella scelta e nell’educazione dei SURVIVOR.
Ecco perché ho intitolato questo racconto IL FUTURO AUTOSUFFICIENTE, che è esattamente quello che ci si deve aspettare dal futuro del nostro calcio, che potrà crescere solo attraverso idee ed innovazioni come quella di cui vi ho appena parlato e attraverso quell’entusiasmo che ho percepito nei nostri ragazzi anche questa sera.
FORZA SURVIVOR !!!